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Gli articoli in questa sezione:
NATURE MORTE, FIORI, FRUTTA E OGGETTI DEL VIVERE QUOTIDIANO NELLA PERSONALE DI EDGARDO CATTORI

Amori filiali, amori locarnesi nell’arte di Filippo Franzoni
Da sabato 4 dicembre a Casorella.

Contrasti l’esaltazione dei colori e delle forme
Come si sta laggiù ? di Miki Tallone e Viaggio a Citera di Alessandra Tavola allo studiocristinadelponte.



NATURE MORTE, FIORI, FRUTTA E OGGETTI DEL VIVERE QUOTIDIANO NELLA PERSONALE DI EDGARDO CATTORI
//01.02.2005


La pittura di Edgardo Cattori in esposizione alla Matasci Arte di Tenero con 12 oli che vanno dal 1992 al 2004, oltre a segnare il ritorno alle mostre dopo un periodo di non visibilità di più di 20 anni, mostra in modo evidente i cambiamenti e l’evoluzione della sua arte. Il dipingere dell’artista locarnese non è più incentrato sulla figura umana. Il suo posto è stato preso dalla natura: fiori, frutta e oggetti del vivere quotidiano occupano le sue tele. Sono opere di osservazione e di riflessione e di silenzi senza fine, distillati intensi e profondi di luce e di colori, cristallizzazione di tempo e di atmosfere metafisiche che se hanno richiesto al pittore tempi lunghi per essere realizzati, richiedono però all’osservatore concentrazione per essere ossere osservate, assaporate gustate. Sì perché i Gladioli di Cattori, si osservano con gli occhi, si assaporano con i sensi e lo spirito. In questa personale di Edgardo Cattori, allestita con competenza ed amore da Mario Matasci, che si è dato tanto da fare, affiché il dipingere di Edgardo fosse di nuovo visto ed apprezzato da chi ama l’arte, se tutte le tele sorprendono ed incantano per le qualità pittoriche, la serie dei Gladioli con la loro liricità lieve e soffusa sono un vero godimento dello spirito. Osservando questi dipinti, acquarelli ed oli si capisce sempre più che il dipingere è stato ed è per Edgardo Cattori la passione della sua vita d’uomo e d’artista, la sua compagna fedele e la sua fonte di soddisfazioni.

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EDGARDO CATTORI RITORNA ALLA MATASCI ARTE DI TENERO

Nell’esposizione di stupendi e lievitanti fiori e nature morte che spaziano dalla densità delle tinte, intime e profonde a spazi metafisici, si ritrova l’animo e la solitudine di un pittore che medita sulla natura, la fa sua e la restituisce sublimata all’osservatore delle sue opere.
Inoltre nella sala 2 dello spazio museale della Matasci Arte sono esposti 13 capolavori di Varlin facenti parte della collez

 


Amori filiali, amori locarnesi nell’arte di Filippo Franzoni
Da sabato 4 dicembre a Casorella.
//27.12.2004


L’esposizione di Casorella, oltre a voler rinnovare e ad approfondire la conoscenza dell’arte del grande paesaggista locarnese rappresenta anche un momento espositivo che desidera porre in risalto l’operato della Fondazione Filippo Franzoni, creata nel 1987, che si prefigge come scopo la salvaguardia, il restauro e lo studio delle opere a lei appartenenti. Nel calendario di lavoro della Fondazione vi sono due date fondamentali: l’anno 2007 150mo anniversario della nascita del pittore e l’anno 2011 centenario della morte . Tra questi momenti cronologici, la Fondazione, che possiede oltre 200 tele e moltissimi cimeli, spera poter realizzare il catalogo ragionato delle opere dell’artista locarnese, La città di Locarno, Servizi culturali, affianca in modo operativo l’operato della Fondazione, presente alla conferenza stampa nelle persone della signorina Pia Balli e della dottoressa Elfi Rüsch.
Ariosa e ben allestita in 4 sale l’esposizione di ben 51 dipinti che illustrano tematiche interessanti ed avvincenti. I quadri più rappresentativi sono quelli riguardanti Il Teatro: sequenza di 11 medaglioni con ritratti di poeti, già sulla balconata del teatro (Tele su gesso). Quelli più emotivi quelli che ritraggono La madre. La serie di dipinti sul mercato evocano con grande espressività luoghi e personaggi di una Locarno di ieri. Tra le tele più significative l’inedito “San Quirico con arcobaleno”.



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“Il regalo per i locarnesi”

Si articola in due momenti cronologici la mostra che la città di Locarno dedica ad alcuni aspetti particolari dell’arte di Filippo Franzoni a Casorella (Via Bartolomeo Rusca 5). Il primo va dal 4 al 23 dicembre (Orari: dal martedì al sabato dalle 14 alle 17) e il secondo dal 13 gennaio 2005 al 25 febbraio. Più di due mesi di tempo per permettere al pubblico la possibilità di visitare ed apprezzare il “regalo” che la città di Locarno, Servizi culturali e la Fondazione Filippo Franzoni fanno agli amanti dell’arte in “Amori filiali, Amori locarnesi (la madre- il teatro – il mercato), ponendo in mostra tele e cimeli che illustrano tematiche cara all’arte del pittore locarnese e ne evidenziano i suoi rapporti con la famiglia e con il territorio.

 


Contrasti l’esaltazione dei colori e delle forme //27.12.2004


Nella mostra vi è l’incantevole angolo di Giovanni Vetere con bambini e pesci surreali che lievitano in spazi e cieli coloratissimi (tecniche da affresco). Alla parete accanto vi sono i paradisi di giallo della giovane e talentosa Nicole Schmölzer, e più in là nello spazio le stele trasparenti e colorate di Susi Kramer, i particolarissimi grandi neri pece di Gianfredo Camusi, i severi inchiostri di Stephan Spicher , gli oli astratti di Josef Ebnöther e le piccole sculture in bronzo di Pli Ebnöther (figlio del Josef Ebnöther), i verdi monocromi dello statunitense Alan Ebnother (fino al 1992 maestro di balletto alla opera di Zurigo), le sensazioni di viaggio nella grande “Geographica” bicolore di Pier Daniele La Rocca, il grande prato in acrilico dell’argentino Mario Diaz-Suarez, le superfici di colore puro nei “Box libro” di Müller Emil, del quale è visibile anche uno volume biografico che percorre attraverso splendide foto 30 anni di ricerca sulla luce e sul colore. Ed inoltre, da ammirare, gli intriganti lightbox di Teresa Widler , i colori puri dei “selfstorage” di Giorgio Vicentini, le “sequenze” acriliche di Fernando Bordoni, i grandi dipinti-collage fantasiosi ed umoristici di Lorenzo Spring e gli oggetti in resina con pigmenti colorati di Harald Schmitz-Schmelzer.

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LA MOSTRA

Conta 15 artisti (pittori e scultori e) 60 opere “Contrasti” la bella, ariosa e variata mostra natalizia allestita con spiccato gusto ed intelligenza da Anita Ammann, titolare della galleria d’arte moderna di Via Panelle 10 a Locarno. Aperta il 3 dicembre si concluderà il 5 gennaio 2005. E’ un’ esposizione che appaga gli occhi per i colori e per le forme, incuriosisce per la creatività la diversità di generi e stili e si fa apprezzare per la sua qualità artistica. Contrasti è una mostra che piace solo quando la si è visitata. Dunque, penso che le mie telegrafiche descrizioni potranno unicamente servire a ricordare, a qualche lettore, gli orari di apertura e forse “spingerlo” a visitarla: martedì, giovedì,venerdì dalle 14 alle 18; sabato dalle 11 alle 16; domenica dalle 14 alle 16

 


Come si sta laggiù ? di Miki Tallone e Viaggio a Citera di Alessandra Tavola allo studiocristinadelponte. //26.12.2004


Fatta astrazione dagli aspetti creativi e da quelli di sorprendere, stupire e meravigliare che costituiscono le costanti di tutte le esposizioni allo studiocristinadelponte, vi sono altri aspetti prammatici che sovente si ritrovano nelle mostre dello studio di via borghese: il minimalismo e la collacazione delle installazioni. Queste sovente sono poste al suolo. Minimalismo e collocazione al suolo delle opere sono per me elementi positivi. Poche opere, poche creazioni si apprezzano, si memorizzano e si ricordano meglio. Guardare le installazioni dall’alto della propria “statura” significa anche dominarle e non solo fisicamente e ciò è un vantaggio. Inoltre allo studiocristinadelponte si accentua sempre più il numero di espositrici donne e ciò è un aspetto più che positivo in quanto in fatto di creatività ed originalità nell’arte moderna le donne hanno una marcia in più. E per finire da non sottovalutare l’aspetto estetico !
Le simpatiche e giovani Alessandra Tavola e Miki Tallone attualmente in mostra allo studiocristinadelponte fino al 9 gennaio 2005 compendiano ad hoc i principi enunciati: le loro esposizioni sono minimaliste, sono poste al suolo e abbondano in creatività e meravigliano per la loro originalità. La radiosa Miki Tallone si esprime in due momenti: a pianterreno in un frammento componibile in 3 parti, una mappa di serigrafie delle sue ricerche sul segno e lo spazio, e al primo piano con Come si sta laggiù ? (ovvero dove il segno prende corpo). Il segno ha ben preso corpo in otto cilindri di plexiglas pieni, mezzo pieni e vuoti, posti al suolo e disposti secondo un disegno geometrico prestabilito. Come si sta laggiù ? è una domanda alla quale può rispondere solo l’autrice della composizione. Io azzardo una risposta: “Si sta bene” in quanto il laggiù di Miki è il profondo del nostro animo e l’inconscio. Alessandra Tavola non pone domande nelle sue installazioni ma ci invita al viaggio e quale viaggio ! Quello per Citera, l’isola patria di Venere. Ad andarci sono tre donne Milady Gravely, Madama di Jasy e Madonna Beatrice che Alessandra ha confezionato con materiali di recupero: coprivasi di carta colorati, corde di chitarra estensibili.


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VIAGGIO A CITERA

Le tre graziose fanciulle in viaggio, un viaggio che non avrà mai un epilogo, sono “cornucopie di gioia e piacere”; immagini giocose di un reale che oscilla tra ironia e nostalgia e un passato che forse non è mai esistito.
Orari d’apertura: mercoledì dalle 16 alle 19 e su appuntamento allo 079 685 0012

 

 

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